venerdì 26 ottobre 2018

"LA MADRE DEI RE" DI J. ZAORSKI AL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI


Martedì, 13 novembre 2018, ore 21:00
Palazzo delle Esposizioni
Sala Cinema, Scalinata di via Milano 9
(Ingresso libero sino a esaurimento posti)


Film: "La madre dei Re"

Matka Królów, Polonia 1982-1987, di Janusz Zaorski,
con Magda Teresa Wójcik, Zbigniew Zapasiewicz, Franciszek Pieczka

b/n, durata: 127’, 35mm VO sott. italiani

Bandito a lungo dal regime comunista, il film di Zaorski rievoca 20 anni di storia polacca attraverso le struggenti vicende di una madre sola con quattro figli: a proiettarlo per la prima volta nel 1987 fu il Festival di Berlino, dove, osannato da critica e pubblico, vinse l’Orso d’Argento. La rara copia 35mm presentata proviene dall’Istituto Polacco di Roma.



Janusz Zaorski (Varsavia, 19 settembre 1947). Considerato vicino al cosiddetto “cinema dell’inquietudine morale” (insieme ad altri autori come Andrzej Wajda, Krzysztof Zanussi, Krzysztof Kieślowski e Agnieszka Holland), il regista ricevette nel 1977 il Pardo d’Argento a Locarno per la miglior regia con il film Una stanza con vista sul mare, il Pardo d'Oro nel 1986 con il film Il lago di Costanza. Con La madre dei Re vinse l’Orso d’Argento al Festival di Berlino nel 1988.

Tra il 1965 e il 1969 ha studiato regia alla Suola di Łódź. Durante gli studi ha assistito Gottfried Kolditz nella Germania dell'Est nel film Das Tal der sieben Monde (1967) e ha lavorato come stagista presso l'Associated British Pictures di Londra. Dopo il diploma, ha assistito Janusz Morgenstern nella serie televisiva Kolumbowie. Il suo primo lungometraggio è stato Fuggire il più vicino possibile (1971). “Mi sento un regista che può raccontare qualsiasi aneddoto in modo professionale”, dichiarava il regista nel 1985. E in effetti è vero. Nella filmografia di Zaorski ci sono film seri, intellettuali, come Il lago di Costanza (1985, basato sulla difficile prosa di Stanisław Dygat), drammi contemporanei come Fuggire il più vicino possibile (1971) o Domande infantili (1981), film storici come La madre dei Re (1982), ma anche film più leggeri, che si rifanno allo schema dei film d’azione, come Il baritono (1984), commedie amare e tragicommedie come La promozione (1974) o Buona New York (1997), commedie romantiche come Hacker (2002) o Salvo per miracolo (2004), serie televisive come Punto di vista (1980); Zaorski è anche uno dei primi registi in Polonia ad aver girato telenovele (Złotopolscy, 1997-1998). Il regista ha sempre cercato di mescolare le convenzioni, gli stili e i generi cinematografici in opere singolari, che a volte danno luogo a una divertente varietà di interpretazioni: basti ricordare il film Il baritono, realizzato nel 1984, interpretato sia come un serio fare i conti con la storia e la condizione di grande autore, sia come un tentativo di sottrarsi alla convenzione di serietà, si potrebbe dire persino di “responsabilità” del suo sguardo sul mondo, imposta dai precedenti film. Un critico cinematografico polacco, recensendo un film di Zaorski, rimproverava all’opera di rimanere “nel mezzo”. Si potrebbe dire in realtà, ma in positivo, che l’intero corpus di opere di Zaorski costituisca un "cinema nel mezzo". Non sempre stare a metà produce buoni effetti, ma Janusz Zaorski ha dimostra di esserne capace. Basti guardare il capolavoro La madre dei Re, un film sulla Polonia, il comunismo, l'hitlerismo e lo stalinismo, ma visto attraverso gli occhi di una donna semplice, Łucja Król, magistralmente interpretata da Magda Teresa Wójcik. Il film valse a Zaorski  l’Orso d’Argento al Festival di Berlino nel 1988.


L’evento si svolge all’interno della rassegna A QUALCUNO PIACE CLASSICO ed è promosso da Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Azienda Speciale Palaexpo, La Farfalla sul Mirino, in collaborazione con Istituto Polacco di Roma, Fondazione Cineteca Italiana (Milano)

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