Mercoledì, 21 novembre, ore 19.00
Istituto Polacco di Roma
Istituto Polacco di Roma
(Via Vittoria Colonna 1, Roma - Ingresso libero sino a esaurimento posti)
"Polonia. Viaggio nel tempo a ritmo di mazurka"
Scelta dei testi: Monika Woźniak
Letture: Giovanni Grego
Fin dal suo primo apparire nelle suite di autori tedeschi
e svedesi del Seicento, con l’indicazione generica di “danza polacca” o
“Polacca”, la mazurka si è conquistata la fama di essere la forma che più
d’ogni altra riassume ed esprime lo spirito della sensibilità musicale in
Polonia. Lo stesso inno nazionale, la Mazurka di Dąbrowski, è lì ad avvalorare
questo assunto. Quello del “tempo di mazurka” – attraverso i secoli e sino ai
nostri giorni – è divenuto infatti il genere di danza prediletto, in cui i
musicisti hanno sperimentato e compiuto un autentico processo di sintesi e cristallizzazione
dello “stile polacco” tout court. E se da un lato ciò è avvenuto specialmente
ad opera dei massimi compositori, primi fra tutti Fryderyk Chopin e Karol
Szymanowski, dall’altro non meno importante è stato il contributo di compositori
minori, se non addirittura di dilettanti e amatori (numerosissimi!), che di
quello stile nazionale costituiscono la continuità storica e il tessuto
connettivo.
Si consideri inoltre che il nome di questa danza, nelle
sue occorrenze originarie (mazur, mazurek), ha direttamente o indirettamente a
che fare con regioni della Polonia centro-settentrionale quali Masovia e
Masuria. Pertanto la mazurka si fa anche “geograficamente” luogo ideale dal
quale partire, per un viaggio che si snodi nel tempo e nello spazio, lungo un
itinerario qui volto ad unire in particolare Italia e Polonia (“Marcia, marcia
Dąbrowski / dalla terra italiana alla Polonia!”). In verità, assieme alla
musica, è il racconto scritto dei tanti viaggiatori fra le due nazioni a profilare
meglio i reali contorni geografici del nostro percorso. A farci da guida sono infatti
quegli scrittori, anche qui noti e meno noti, che nell’arco di circa due secoli
– in una selezione di brani inevitabilmente assai circoscritta – hanno prodotto
una sconfinata “letteratura di viaggio”, in questo caso di italiani in Polonia.
Ecco quindi che un Viaggio nel tempo, a ritmo di mazurka viene con grande
naturalezza accompagnato da una scelta musicale che abbraccia in parallelo lo
stesso arco temporale. Musica e parole si fondono così in un ideale,
ininterrotto giro di danza tra due nazioni e culture amiche da sempre.
Michele Sganga
Diplomato con lode in pianoforte a “Santa Cecilia”, ha
proseguito presso lo stesso Conservatorio romano anche gli studi di
composizione. Vincitore di premi nazionali e internazionali di esecuzione
pianistica, tiene abitualmente concerti in Italia e all’estero, sia come
interprete classico che con sue composizioni. Dal 2013 al 2015 ha collaborato
annualmente con Paolo Terni al ciclo “Il respiro della musica” per il
festival ideato e diretto da Elisabetta Sgarbi “La Milanesiana”, di cui è
ospite fisso ogni anno da allora. Fra le produzioni più degne di nota, i due
album solisti Animale Musicale - Biodiversità al pianoforte (2011) e
Le ragioni del canto: Franz Liszt (2013), la colonna sonora del
documentario Il testimone passato (Rai Storia 2015), le musiche per
gli spettacoli La casta morta (2015) e Anamoni (2017). Tra
i recital pianistici: EuroPiano (apertura della stagione 2014-2015
della Filarmonica di Cracovia), Quo vadis? (2016), con sue musiche
originali, Magnificat (2017). Nel marzo 2018
Sinfonica Edizioni ha pubblicato partitura e CD delle sue Biologie
per chitarra. Laureato con lode in Storia della musica alla Sapienza di
Roma, ha al suo attivo diverse pubblicazioni su Chopin, Rossini, Nono e
Tarkovskij, nonché testi divulgativi sull’opera lirica.
Evento organizzato dall’Ente Nazionale Polacco per il Turismo a Roma.
Giovanni Greco
Laureato in lettere classiche presso la Sapienza e in regia presso l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica ‘Silvio D’Amico’, specializzato in regia presso la Guildhall School of Music and Drama di Londra, dottore di ricerca in Filologia e Storia del Mondo Antico alla Sapienza con tesi sulla traduzione dei classici teatrali antichi, è attore, regista, traduttore (ha pubblicato, tra lʹaltro, Vuoti di T. Harrison con Einaudi nel 2008 e con Feltrinelli Antigone di Sofocle. Introduzione, traduzione e note nel 2013; Lisistrata di Aristofane. Introduzione, traduzione e note Feltrinelli 2016). Ha al suo attivo molti testi (tra cui Teatri di pace in Palestina, libro e dvd, ed. manifestolibri nel 2005) e regie teatrali in Italia e all’estero.
Laureato in lettere classiche presso la Sapienza e in regia presso l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica ‘Silvio D’Amico’, specializzato in regia presso la Guildhall School of Music and Drama di Londra, dottore di ricerca in Filologia e Storia del Mondo Antico alla Sapienza con tesi sulla traduzione dei classici teatrali antichi, è attore, regista, traduttore (ha pubblicato, tra lʹaltro, Vuoti di T. Harrison con Einaudi nel 2008 e con Feltrinelli Antigone di Sofocle. Introduzione, traduzione e note nel 2013; Lisistrata di Aristofane. Introduzione, traduzione e note Feltrinelli 2016). Ha al suo attivo molti testi (tra cui Teatri di pace in Palestina, libro e dvd, ed. manifestolibri nel 2005) e regie teatrali in Italia e all’estero.
Il primo aprile 2014 ha presentato il suo primo
lungometraggio La casa di Bernarda Alba. Appunti per un film in
collaborazione con Gianluca Riggi e il Centro Teatro Ateneo della
Sapienza. Ha inoltre coordinato la direzione artistica del Teatro del Lido
di Ostia dal 2003 al 2008. Ha curato per il progetto Theatron‐Teatro
antico alla Sapienza traduzione, regia e messa in scena di Antigone
di Sofocle (2008/2009), Baccanti di Euripide (2009/2010), Medea
di Euripide (2010/2011) e Lisistrata di Aristofane (2011/2012).
Dall'a. a. 2013/2014 insegna Recitazione in versi
presso l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica 'Silvio D'Amico' e presso
i due Master in drammaturgia e critica giornalistica dell'Istituzione. Insegna
Teatro inglese al Master in traduzione e sottotitolaggio di audiovisivi
dell'Università degli studi internazionali di Roma.
Il suo romanzo Malacrianza, già vincitore del Premio
Italo Calvino 2011, è stato finalista al Premio Strega 2012 e al
Premio Viareggio 2012. Del 2014 è il suo nuovo romanzo L'ultima
madre (Feltrinelli Indies).
Evento organizzato dall’Ente Nazionale Polacco per il Turismo a Roma.
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