Istituto Polacco di Roma
(Via Vittoria Colonna, 1 - Ingresso libero fino ad esaurimento posti)
"Stryjenska Let’s dance, Zofia!"
Spettacolo di Joanna Lewicka con Dorota Landowska
"Stryjenska Let’s dance, Zofia!” è un
monodramma nel quale il personaggio di Zofia Stryjeńska (1891 – 1976), una
delle più importanti artiste polacche della prima metà del XX secolo, racconta
la propria vita. Lo spettacolo, preparato da un gruppo di artisti
internazionali, è una sorta di viaggio tra teatro, musica e cinema. Le scene
filmate sono state girate quest’anno in luoghi a cui l’artista era legata: Monaco
di Baviera, Parigi e Ginevra.
Quella di Zofia Stryjeńska è la storia del
suo grande amore per il marito Karol Stryjeński, del desiderio di costruirsi un
nido familiare. Ma è anche la storia del suo bisogno di solitudine, necessaria
per realizzarsi come pittrice. Zofia, divisa tra l’amore per un uomo e quello
per l’arte, cade in una sorta di follia, a causa della quale per ben due volte il
marito la mette in un ospedale psichiatrico "per il suo bene".
Stryjeńska lavora ossessivamente: non mangia, si trascura. Espone i suoi quadri in Polonia e all’estero. Il picco della sua carriera arriva nel 1925, quando partecipa all’Esposizione Internazionale di arti decorative e industriali moderne di Parigi, decorando la sala principale del padiglione polacco con sei pannelli, ispirati all’arte folcloristica polacca, raffiguranti i 12 mesi.
Sono anni di grande attività: realizza
illustrazioni per libri, scenografie e disegna costumi per il balletto, dipinge
murales e progetta la decorazione degli interni di navi da passeggeri. I bei tempi
però passano velocemente. Zofia perde i favori del pubblico, vaga tra alberghi
e appartamenti in affitto, vive in condizioni di povertà. Allo scoppio della seconda
guerra mondiale, Zofia sceglie di rimanere in Polonia, sebbene abbia un
passaporto svizzero. Si decide ad andare all'estero solo quando i russi entrano
a Cracovia.
Per tanti anni dimenticata, persino nella Polonia
così tanto amata dall’artista, la prima mostra delle sue opere è stata organizzata
solo nel 2008.
Interprete: Dorota Landowska
Regia: Joanna Lewicka
Film: Anna Duda
Costumi e scenografia: Elbruzda (Marta Góźdź)
Musica: Christoph Coburger
Suono: Lech Pukos
Luci: Damian Baklarz
Aiuto regista: Paulina Prokopiuk
Produzione: Łukasz Wójtowicz
Regia: Joanna Lewicka
Film: Anna Duda
Costumi e scenografia: Elbruzda (Marta Góźdź)
Musica: Christoph Coburger
Suono: Lech Pukos
Luci: Damian Baklarz
Aiuto regista: Paulina Prokopiuk
Produzione: Łukasz Wójtowicz
Basato sul dramma di Anna Duda “Stryjeńska.
Let´s dance, Zofia!“
Sceneggiatura: Anna Duda, Dorota Landowska,
Joanna Lewicka
Assistenza tecnica: Centrum Spotkania
Kultur
Musiche eseguite da Teatr Muzyczny, Lublin e
Filharmonia Lubelska:
Dariusz Domański T.M. – tromba,
Marcin Domański T. M. – clarinetto,
Ilona Drozd F. L. – marimba, vibrafono,
Maksymilian Grzesiak T. M. – violino,
Karolina Hordyjewicz T.M.– pianoforte,
Tomasz Jusiak T. M. – chitarra,
Mariusz Rybski T.M. – contrabbasso,
Wojciech Sochacki T.M. – trombone,
Piotr Wróblewski T. M. – percussioni
Altri musicisti: Krzysztof Redas – percussioni
Emil Tarnowski – fisarmonica.
Lo spettacolo è coprodotto da
Stowarzyszenia Artystów Bliski Wschód e Centrum Spotkania Kultur di Lublino, con
il sostegno del Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale, del Sindaco
di Lublino e del Consiglio del Voivodato di Lublino.
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