La sedicesima
edizione del Corso Polonia, il
festival della cultura polacca a Roma, sarà per molti aspetti straordinaria.
Diversamente dalle edizioni precedenti, il festival si svolgerà quest’anno nel
mese di novembre: vogliamo così unirci ai festeggiamenti che in tutto il mondo
vedono i polacchi celebrare con gioia e orgoglio il 100° anniversario della
riconquistata indipendenza della Polonia alla fine della prima guerra mondiale.
Un secolo fa la Polonia tornava a vivere dopo essere stata cancellata, per
tutto il XIX secolo, dalla mappa politica d’Europa. In quel lungo periodo di
assenza, tuttavia, la nazione polacca era sopravvissuta, anzi aveva continuato a
svilupparsi, grazie al ricordo della sua storia secolare e alla forza della sua
cultura politica – eredità delle conquiste dell’Illuminismo polacco (a
cominciare dalla prima moderna costituzione europea, la Costituzione del 3
maggio 1791); ma anche grazie, e in modo particolare, alla sua cultura
artistica, che continuò a essere viva nel paese e nell’emigrazione – non da
ultimo sul suolo italiano.
Si può
affermare che per i polacchi sia stata proprio la cultura, in quegli anni
1795-1918, a sopperire alla mancanza di uno stato, a fungere da supporto di
trasmissione della tradizione e insieme da terreno per il suo ulteriore sviluppo
verso la modernità. Un ruolo enorme ebbero in ciò i grandi poeti polacchi del
Romanticismo, i cosiddetti “vati” nazionali: primo fra loro Adam Mickiewicz
(1798-1855), attivo anche politicamente per la rinascita dello stato polacco – il
suo impegno politico lo condusse a Roma nel 1848 (dopo un precedente soggiorno
negli anni 1829-1831) e la sua vita fu legata del resto pure alle vicende
risorgimentali italiane. È quindi assai significativo che, nel 220°
anniversario della nascita di Mickiewicz, abbiamo l’occasione di presentare all’interno
del nostro Corso, insieme all’editore
Marsilio, la prima traduzione italiana integrale in versi – di Silvano De Fanti
– del suo arci-poema Pan Tadeusz (Messer Taddeo).
Nel programma del Corso Polonia una serata sarà dedicata
anche al dialogo musicale dei geniali violinisti e compositori ottocenteschi
Niccolò Paganini e Karol Lipiński, nell’interpretazione del Maestro Konstanty
Andrzej Kulka e dell’ensemble Camerata Vistula. I legami fra la Polonia e l’Italia
nei secoli scorsi saranno inoltre al centro di un altro incontro, fra musica e
“letteratura di viaggio”, dal titolo Polonia.
Viaggio nel tempo a ritmo di mazurka, organizzato dall’Ente Nazionale
Polacco per il Turismo a Roma. Un secolo fa la modernità si manifestava anche
attraverso l’arte d’avanguardia. Vi invitiamo alla conferenza – parte del ciclo
di Avanguardia Polacca. Cultura e arte
dopo la riconquista dell’indipendenza – del direttore del Muzeum Sztuki (Museo d’arte) di Łódź,
Jarosław Suchan. In dialogo con l’avanguardia polacca e il suo ruolo sociale
sarà poi la mostra d’arte contemporanea Tra
i media ospitata nella galleria Café Europe Arte Contemporanea.
La rinascita
dello stato polacco significò anche l’introduzione di riforme politiche improntate
a uno spirito democratico, come una forma di governo repubblicana e pieni
diritti elettorali per le donne. Alla storia politica degli anni 1915-1921 sono
dedicati i manifesti che verranno esposti presso l’Istituto Polacco. Nell’Anno
dei Diritti delle Donne 2018, proclamato dal parlamento polacco, è altresì nostro
desiderio rendere omaggio ad alcune grandi figure femminili della Polonia:
Maria Skłodowska (meglio nota come Madame Curie), tra le protagoniste dello
spettacolo e dei laboratori artistici organizzati dell’Associazione
Lagattaturchina per Corso Bambini; la
pittrice Zofia Stryjeńska, a cui è dedicato il monodramma interpretato da Dorota
Landowska; ma anche altre donne la cui unicità si è manifestata nella vita
quotidiana e nella dedizione alle proprie famiglie, come Łucja, la protagonista
del film La madre dei Re di Janusz
Zaorski, che verrà proiettato al Palazzo delle Esposizioni. Alle donne sarà dedicato
infine il concerto jazz Polka (che
significa appunto anche "polacca", nel senso di donna polacca) del
Wojtek Mazolewski Quintet, con il quale si aprirà alla Casa del Jazz l’edizione
di quest’anno del Corso Polonia.
All’inizio del
mio lavoro come direttore dell’Istituto Polacco di Roma rivolgo un sentito
ringraziamento ai miei predecessori e ai miei collaboratori, augurando a tutti Voi
di passare momenti piacevoli durante questi e futuri incontri con la cultura
polacca a Roma.
Buon compleanno, Polonia!
Łukasz Paprotny
#PL100
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